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STAGIONE 2024/25
29 gennaio 2025 - 08 febbraio 2025

OUT OF THE BLUE

29 gen. - 8 feb.

out of the blue 2

scritto e diretto da Chicco Dossi
con Francesco Meola, Diego Pleuteri, Cinzia Tropiano, Simone Tudda
scene e costumi Carlo Sala
disegno luci Davide Villa
movimenti di scena Simone Tudda
produzione Teatro della Cooperativa
Testo vincitore del XXI Premio InediTO Colline di Torino
Menzione speciale al V Premio Drammaturgico Carlo Annoni
INSERITO IN INVITO A TEATRO

 

 

 

Spesso, riferendosi alla corrente emergenza sanitaria, si sente parlare di pandemia globale. Un’espressione ridondante, dal momento che ogni pandemia (dal greco pandèmios – di tutto il popolo) dovrebbe essere per definizione globale. Un fondo di verità in questo lapsus, tuttavia, c’è.
Se confrontata con l’altra grande pandemia dell’età contemporanea e tutt’ora in corso – quella da AIDS – si scorge una differenza sostanziale: il covid-19 influenza tutti, senza distinzione. Se vivi negli anni ‘20 del XXI secolo sul pianeta Terra, la tua vita è in qualche modo trasformata da questa epidemia.
Lo stesso non si può dire della sindrome da immunodeficienza acquisita.
Un appartamento. Due coppie che lo abitano a vent’anni di distanza. Marcello e David nel 2020, Camilla e Thibaut nel 2000.
Dal momento in cui entrano per la prima volta, se non indicato diversamente, i personaggi sono simultaneamente sempre in scena. Non possono, ovviamente, toccarsi o interagire, ma i personaggi, anche quando i riflettori non sono puntati su di loro, continuano a vivere il loro tempo e i gesti, gli sguardi, gli echi di ciò che dicono e fanno, talvolta, possono riverberare attraverso le dimensioni.
Diversi elementi scenici (il divano, il frigorifero, il piano cottura…) si trascinano nel corso del tempo: lì erano all’inizio del millennio e lì restano vent’anni dopo. Altri, come il computer di David, anche solo per semplici motivi di anacronismo o di continuità, appartengono soltanto a uno dei due squarci temporali, nonostante nella messa in scena ci possano apparire come sempre presenti.
La qualità più importante è l’olografia: come le stampe lenticolari, quelle che mostrano un’immagine diversa a seconda dell’angolo da cui sono guardate, allo stesso modo le transizioni tra i due periodi dovrebbero dare quell’idea, l’idea di una variazione su uno stesso tema.

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