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STAGIONE 2024/25
27 marzo 2025 - 30 marzo 2025

MATTEI

27 - 30 marzo

matteiPetrolio e fango

di e con Giorgio Felicetti
con la partecipazione di Valentina Bonafoni
testo di Giorgio Felicetti
e Francesco Niccolini
produzione EstEuropaOvest & Festival
della Narrazione di Arzo – Svizzera
ph. P. Grandinetti

 

Mattei è storia di petrolio. 
Mattei è storia di energia. 
Mattei è un incidente d’occidente.

 

 

Mattei è un ragazzino nato e cresciuto nelle Marche, che giovane parte per Milano in cerca di futuro, avvia una fortunata industria chimica e inizia a frequentare gli ambienti politici, partecipa alla Resistenza come Comandante delle Formazioni Partigiane Democristiane dell’Alta Italia, nel dopoguerra fa rinascere l’Agip, fonda l’ENI, rivoluziona la politica energetica nazionale ed internazionale, fino a diventare “l’italiano più importante dopo Giulio Cesare”.
Mattei, imperatore e patriota, prefigura un’Italia nazione, che si riscatta da una guerra mondiale perduta tragicamente, dalla povertà atavica, dalle valigie di cartone dei nostri migranti e che trova identità e dignità nel lavoro.
Lo spettacolo, avvincente dall’inizio alla fine, è frutto di una lunga ricerca fatta di testimonianze dirette, interviste a persone che hanno conosciuto Mattei e di consultazione di libri, foto, film, documentari e soprattutto dei materiali prodotti dal tribunale di Pavia, sulla ricostruzione degli ultimi giorni di vita e sul giorno della morte del Presidente dell’ENI, mistero tutto italiano.

Giorgio Felicetti pone con spietata chiarezza interrogativi mai risolti e accompagna lo spettatore in un viaggio verso le zone buie della storia recente del nostro Paese alla ricerca di quella giustizia annegata nel fango.
Nella visione di un presente in piena crisi energetica, mentre economia occidentale ed orientale scendono in guerra alle porte d’Europa e nel Mediterraneo, mentre in Italia si riparla di un piano Mattei per l’Africa, questo lavoro teatrale accende un’inquietante luce sulla cronaca di una morte annunciata e diventa sconvolgente attualità.
“L’incorruttibile grande corruttore”, “il grande capitano d’impresa”, “il grande petroliere”, “il grande pericolo per l’Occidente”, “l’italiano più grande dopo Giulio Cesare”.
Per fare uno spettacolo su Enrico Mattei ci vuole una misura grande.

Mattei è il personaggio della recente storia italiana su cui si è scritto di più, ancor più che su Aldo Moro.

Ogni giorno, adesso, in ogni parte del mondo, viene fuori il nome di Enrico Mattei: geopolitica, questione araba o medio-oriente in fiamme, è Mattei che prevede la necessaria emancipazione dei paesi africani, e lui per primo mette l’Italia al centro del Mediterraneo; crisi energetica in Europa, guerra Russia-Ucraina, forniture di gas, energia alternativa, transizione ecologica, è il piano Mattei che propugna l’affrancamento energetico del nostro Paese dalle potenze occidentali; scontro tra giustizia e potere, la sua vita e la sua morte sono il centro di questo conflitto; giornalismo, editoria, architettura, comunicazione, marketing… e ancora trovi Mattei.
Tutta la nostra modernità già prefigurata da quella strana specie di italiano che è stato Enrico Mattei.
Anche se spesso circondata da un alone di ostilità e mistero, l’eredità di quest’uomo è immensa.
Enrico Mattei a suo modo, tra luci accecanti ed ombre spaventose, è la figura di un geniale patriota.
Sul palcoscenico di un teatro la vita di questo personaggio è quella di un eroe tragico, che si getta nell’impresa grandiosa fino a morirne. Questa sua grande storia diventa oggi una tragedia moderna, paradigma della vita civile di un paese chiamato Italia.

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